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App Immuni. Pronta a partire
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App Immuni. Pronta a partire

Tradizione e tecnologia contro la pandemia

Francesca Gardini, Ufficio giuridico

Il Ministero della Salute, alla luce dell’attuale quadro epidemiologico e del conseguente allentamento delle misure adottate nella fase di lockdown, con circolare del 29 maggio 2020 (prot. 18584), liberamente consultabile sul sito istituzionale al seguente link, ha reso noto l’aggiornamento ed il rafforzamento del sistema di ricerca e gestione dei contatti (contract tracing), anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie.

Il contact tracing, come espressamente indicato dal Ministero, in combinazione con l'individuazione precoce dei casi e in sinergia con altre misure, come il distanziamento fisico, è un’azione essenziale per combattere l'epidemia in corso e prevenire il propagarsi incontrollato del virus; identificare e gestire i contatti dei casi probabili o confermati di COVID-19 permette di intervenire e interrompere tempestivamente la catena di trasmissione, individuando e isolando i casi secondari. La ricerca dei contatti, inoltre, precisa il Ministero, è in grado di contribuire ad una migliore comprensione dell'epidemiologia dell’infezione da SARS-CoV-2.

A tal fine, è stato disegnato un sistema che prevede (i) l’identificazione rapida dei contatti di un caso probabile o confermato di COVID-19, (ii) l’informativa ai contatti sulla patologia, sulla quarantena, sulle corrette misure di igiene respiratoria e delle mani, sulle azioni da intraprendere in caso di manifestazione dei sintomi, e (iii) l’esecuzione tempestiva di test diagnostici nei contatti che sviluppano sintomi.

Responsabili delle attività di contact tracing, sorveglianza epidemiologica e sorveglianza attiva dei contatti, saranno le Regioni e Provincie Autonome, attraverso le strutture sanitarie locali; le relative azioni saranno affidate al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale, che potrà avvalersi della collaborazione di altro personale reclutato.

In tale contesto, dunque, assume rilevanza l’utilizzo delle tecnologie, come le applicazioni mobili, benché, a parere del Ministero, il metodo tradizionale per la ricerca e la gestione dei contatti rimanga quello principale. In altre parole, le applicazioni mobili, come si legge nella circolare, possono integrare e supportare questo processo, ma in nessun caso, possono essere l’unico strumento utilizzato, pur essendo innegabili i vantaggi che offrono (i) non si basano sulla memoria della persona identificata come caso positivo, (ii) consentono di rintracciare contatti sconosciuti al caso, (iii) possono potenzialmente accelerare il processo di contact tracing, e (iv) possono facilitare il follow-up dei contatti da parte delle autorità sanitarie.

Del resto, nonostante quanto appena sopra evidenziato, non tutta la popolazione presente sul territorio italiano utilizzerà l'applicazione di ricerca dei contatti, pertanto, questa non potrebbe che essere utilizzata come strumento aggiuntivo rispetto a quelli già messi in campo dal nostro Governo nella lotta alla pandemia.

Orbene, lo strumento scelto per coadiuvare il contact tracing tradizionale è l’ormai nota app Immuni il cui obiettivo è quello di individuare in maniera sempre più completa gli individui potenzialmente esposti a SARSCoV-2 e, attraverso le misure di sorveglianza sanitaria, contribuire a interrompere la catena di trasmissione, e le cui funzionalità principali, tra l’altro, sono (a) inviare una notifica alle persone che possono essere state esposte ad un caso COVID-19 – contatti stretti – con le indicazioni su patologia, sintomi e azioni di sanità pubblica previste, e (b) invitare queste persone a mettersi in contatto con il medico di medicina generale e pediatra di libera scelta, spiegandogli di aver ricevuto una notifica di contatto stretto di COVID-19 da Immuni.

L’applicazione si avvale del tracciamento di prossimità - anche noto come tracciamento contatti - basato su tecnologia Bluetooth Low Energy, senza ricorso alla geolocalizzazione; i dispositivi nei quali è stata installala l’applicazione, in sostanza, si scambieranno identificativi anonimi (codici randomici) che non permetteranno di risalire al dispositivo corrispondente, né tanto meno all’identità della persona.

L’operatore sanitario, laddove debba comunicare ad un utente la positività alla SARS-CoV-2, gli chiede, contestualmente, se abbia scaricato l’app Immuni e, in caso positivo, lo invita a selezionare l’opzione per il trasferimento delle sue chiavi anonime nel sistema del Ministero della Salute. A questo punto, l’app restituisce all’utente un codice numerico (OTP) che, comunicato all’operatore sanitario, verrà inserito, all’interno di un’interfaccia gestionale dedicata, accessibile per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria, lasciando confermare dall’utente l’avvenuto caricamento.

Una volta effettuata l’operazione sopra descritta l’app notificherà, agli utenti con cui il caso è stato a contatto, il rischio a cui sono stati esposti e le indicazioni da seguire, attraverso un messaggio il cui testo è unico su tutto il territorio nazionale e che lo invita a contattare il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta che farà una prima valutazione dell’effettiva esposizione al rischio del soggetto.

Fondamentale, dunque, per la tenuta del sistema la stretta collaborazione tra la popolazione, il Medico di Medicina Generale, il Pediatra di Libera Scelta e il Dipartimento di Prevenzione.

Il Ministero della Salute, in questo complesso sistema, come anticipato (cfr. Informaiop n. 353) è il titolare del trattamento dei dati raccolti che, sulla della valutazione d’impatto effettuata, è stato autorizzato lo scorso 1° giungo, dal Garante per la protezione dei dati personali (web n. 9356568), ad avviare il trattamento dei dati.
Il Garante, in particolare, ha ritenuto il trattamento di dati personali effettuato in tale sistema proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le libertà degli interessati; ciò non di meno, attesa la complessità del sistema di allerta e del numero dei soggetti potenzialmente coinvolti, ha indicato una serie di misure volte a rafforzare la sicurezza dei dati delle persone che scaricheranno la app, che potranno essere adottate nell’ambito della sperimentazione del Sistema, così da garantire che nella fase di attuazione ogni residua criticità sia risolta.

Rimandiamo, pertanto, quanti fossero interessati all’argomento, ad un’attenta lettura della Circolare e del Provvedimento del Garante, sempre liberamente consultabili ai link indicati nel corpo del testo, e che alleghiamo per pronta disponibilità.



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