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Camera: prosegue l'esame in Commissione Affari Sociali del Ddl Prestazioni sanitarie
Presentate 366 proposte emendative e comunicate le relative inammissibilità per estraneità di materia. Di particolare interesse gli emendamenti all'art. 8 e all'art. 10. Il prosieguo dell'esame è previsto per martedì 15 luglio p.v.
Giovedì 10 luglio, presso la commissione Affari Sociali della Camera, è proseguito l'esame in sede referente, del Ddl Prestazioni sanitarie ("Misure di garanzia per l'erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria" - A.C. 2365).
In particolare il Presidente, On. Ciocchetti (FdI), ha comunicato che alla scadenza del termine sono state presentate 366 proposte emendative. Di particolare rilievo gli emendamenti all'art. 8 recante "Disposizioni sui limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati" e all'art. 10 recante "Istituzione di un Fondo per la riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso e misure per l’efficientamento della Rete ospedaliera dell’emergenza sanitaria".
Proprio tra quelli all'art. 8 è rilevante la presentazione degli identici emendamenti 8.15 Patriarca (FI), 8.16 Giagoni (Lega) e 8.17 Faraone (IV) che consentirebbero alle amministrazioni regionali - ove intendano farlo - di acquisire maggiori prestazioni dagli erogatori di diritto privato accreditati, utilizzando una quota non superiore allo 0,5% del livello annuale del finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, in deroga all'articolo 15, comma 14, del d.l. 95/2012, fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale. L'emendamento prevede inoltre che le Regioni aggiornano e sottopongono al Tavolo di verifica degli adempimenti la programmazione annuale previsionale, nella quale è data evidenza del rispetto dell'equilibrio economico finanziario del servizio sanitario regionale. Nel caso in cui non si verifichi l'equilibrio di bilancio del servizio sanitario regionale, le regioni, nell'esercizio finanziario successivo, pongono in essere i necessari interventi di recupero. Alle medesime regioni è altresì preclusa la facoltà di avvalersi della deroga nell'esercizio successivo a quello in cui è stato verificato il mancato raggiungimento dell'equilibrio di bilancio.
Tale emendamento, si ricorda, è stato proposto dalla Conferenza delle Regioni e delle PA in sede di audizione alla Camera ed è stato condiviso anche dall'Associazione nel corso della propria audizione.
Giovedì 10 luglio in Commissione Affari Sociali sono state dichiarate le inammissibilità e - ex multis - si segnala quella all'emendamento 13.05 Girelli (PD) recante l'interpretazione autentica dell’articolo 30 della legge 27 dicembre 1983, n. 730, che ne modifica il testo precisando che "sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente le attività di rilievo sanitario, anche se inscindibilmente connesse a quelle socio-assistenziali, nel rispetto delle disposizioni sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e secondo modalità definite da Regioni e Province autonome, previa valutazione multidimensionale e presa in carico".
Il termine per i ricorsi alle inammissibilità è scaduto sempre nella giornata di giovedì 10 luglio, alle ore 18, e il prosieguo dell'esame è previsto per martedì 15 luglio.
QUI il fascicolo degli emendamenti