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Il Senato approva il Ddl Concorrenza
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Il Senato approva il Ddl Concorrenza

Superata la prima lettura, il provvedimento passa ora all’esame della Camera dei deputati e dovrà tornare a palazzo Madama per l’approvazione definitiva entro il 30 giugno 2022

Barbara Castellano, Relazioni Istituzionali della Sede nazionale

 

L’Aula di Palazzo Madama, lunedì 30 maggio, ha approvato il disegno di legge recante Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 con 180 voti favorevoli e 26 contrari.

Ora il provvedimento passerà alla Camera, che lo approverà in seconda lettura modificando gli articoli non esaminati dal Senato (7-8, dal 19 al 23, dal 24 al 28) dove, conseguentemente, dovrà tornare per l’approvazione definitiva in terza lettura, come da cronoprogramma PNRR, entro il 30 giugno 2022.

L’articolo di stretto interesse, nella nuova formulazione del testo e con nuova rubrica è l'art. 16, recante “Revisione e trasparenza dell'accreditamento e del convenzionamento delle strutture private nonché monitoraggio e valutazione degli erogatori privati convenzionati”.

La Presidente nazionale, Barbara Cittadini, si è adoperata senza riserve per rappresentare in ogni sede – governativa o parlamentare – le forti criticità insite nell’articolo 13 (rectius art. 16) sin da novembre 2021, quando il primo testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

L’introduzione dei previsti elementi di concorrenzialità nell’ambito del servizio sanitario – tanto in termini di accreditamento quanto di selezione dei soggetti - non avrà, quale conseguenza, una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche e una maggiore libertà di scelta degli assistiti in termini di luogo di cura e di medico.

A tali risultati, semmai, sarebbe possibile pervenire instaurando un regime di reale concorrenza tra erogatori di diritto pubblico e di diritto privato, non certo introducendo elementi tali da accrescere ulteriormente la pressione competitiva nell’ambito dell’offerta privatistica di servizi sanitari.

Questo, al contrario, rischia di dare luogo a dinamiche anticoncorrenziali tali da provocare una compressione dell’offerta nell’ambito della componente di diritto privato del SSN in un settore che, notoriamente, vive un regime di concorrenza imperfetta o di quasi mercato, perché regolamentato da normative stringenti che non consentono di esprimere compiutamente la potenzialità delle aziende, avendone bloccato la crescita sine die.

Questo aspetto, unitamente ad una revisione di breve periodo, oltre a rendere particolarmente complessa l’attività di programmazione degli investimenti da parte degli imprenditori, amplifica le differenze nella gestione delle strutture di diritto pubblico e di diritto privato, pur facendo parte – come lo spirito della norma prevede – della stessa rete.

È appena il caso di ricordare, come più volte raccontato sulla nostra newsletter, che Aiop non solo è stata audita dalla 10a Commissione Industria del Senato, sede referente del provvedimento, ma si è anche fatta promotrice di alcune proposte emendative poi condivise in maniera trasversale dai senatori.

Che il Parlamento, poi, abbia prestato attenzione alle questioni evidenziate dalla Presidenza nazionale, si evince anche dalla lettura dei pareri espressi dalla 12a Commissione Igiene e Sanità del Senato, tanto al Ddl Concorrenza quanto al Dl Energia.

L’iter del Disegno di legge è stato – e continua ad essere – particolarmente complesso: per garantire un doppio passaggio parlamentare il Governo e la maggioranza si sono accordati decidendo di dividere l’esame degli articoli tra Camera Alta e Camera Bassa: una scelta, questa, che nei fatti si traduce comunque in una sorta di “monocameralismo”.

Il titolo dedicato alla Salute, assegnato a Palazzo Madama, è stato protagonista di numerosi tavoli di confronto tra esecutivo e legislativo, con una pressione lato Governo che non è passata inosservata alla stampa generalista e di settore.

L’art. 13 è stato oggetto di una importante riformulazione con la quale si demanda la definizione di tutte le modalità dell’attività di controllo, vigilanza e monitoraggio delle strutture per la valutazione delle attività erogate in termini di qualità, sicurezza ed appropriatezza, ai fini di accreditamento e contrattualizzazione, nonché l’effettiva e continuativa alimentazione del fascicolo sanitario elettronico, a un futuro decreto che il Ministero della Salute, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni, dovrà adottare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma.

Come più volte dichiarato, anche a mezzo stampa, dalla Presidenza nazionale una previsione del genere non può che essere intrinsecamente critica, in quanto il contenuto del decreto non è prevedibile e, ancora una volta, nella fase istruttoria del decreto non si prevede il coinvolgimento diretto delle associazioni maggiormente rappresentative del comparto di riferimento, destinatarie della disposizione.

L’emendamento sostitutivo dell’art. 13 è stato firmato da tutti i partiti di maggioranza ad eccezione di Italia Viva: Matteo Renzi, nella puntata di “Non è l’arena” del 29 maggio (min. 27 circa), ha evidenziato come la componente di diritto privato del SSN dia un apporto fondamentale per l’abbattimento delle liste d’attesa.

Tanto premesso, la Presidenza nazionale continuerà a lavorare alacremente affinché la voce di Aiop e delle sue Associate sia ascoltata.

A questo LINK il testo Aula Senato con i testi a fronte.

 

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