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Convegno Nazionale Aiop: “Per ricostruire il Servizio Sanitario Nazionale è necessario superare le logiche dei tetti di spesa e investire in sanità”
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Convegno Nazionale Aiop: “Per ricostruire il Servizio Sanitario Nazionale è necessario superare le logiche dei tetti di spesa e investire in sanità”

L’incontro ha aperto la 59ª Assemblea Generale. Ospiti il costituzionalista prof. Alfonso Celotto, l'economista prof. Antonio Lopes, il Sottosegretario Federico Freni, il direttore generale dell'Assessorato alla Salute Emilia-Romagna Luca Baldino, la senatrice Annamaria Parente e gli onorevoli Beatrice Lorenzin e Luca Rizzo Nervo

Un “tetto di cristallo” opprime la componente di diritto privato del SSN, non consentendoci di utilizzare le nostre piene potenzialità per garantire una risposta puntuale, efficace ed efficiente alla domanda di salute della popolazione.

Una condizione che deve essere superata per il bene del Paese, che continua a registrare liste d’attesa lunghissime, mobilità sanitaria non fisiologica, spesa out of pocket in aumento e rinuncia alle cure, come effetti di un sistema bloccato nella sua offerta.

È questo il messaggio che come Associazione italiana ospedalità privata, abbiamo voluto lanciare nell’ambito della giornata di apertura della 59ª Assemblea Generale, con un incontro che ha messo in evidenza i problemi generati dal permanere di vincoli alla spesa sanitaria.

Con “glass ceiling” (“tetto di cristallo”, appunto) si è soliti indicare una situazione nella quale l'avanzamento di carriera o il raggiungimento della parità di diritti vengono impediti a causa di discriminazioni e barriere.

Ed è appunto questa la metafora che abbiamo scelto per lanciare il tema del convegno nazionale “Oltre il tetto di cristallo: superare la spending review per (ri)costruire il SSN”, l’incontro, sapientemente moderato da Valerio Baroncini, vice direttore de Il Resto del Carlino, si è svolto a Palazzo Re Enzo, a Bologna.

 

“Il nostro tetto di cristallo - ha spiegato, in apertura dei lavori, la presidente nazionale Barbara Cittadini - è, a tutti gli effetti, una discriminazione ed è quello fissato dalla cosiddetta spending review che, oltre a penalizzare il ruolo e il valore delle strutture sanitarie di diritto privato, ha depotenziato la programmazione delle Regioni e impoverito l’offerta sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale.

Quanto è accaduto ha generato un danno non solo al nostro comparto, alle nostre imprese, ma a tutto il Paese, non consentendoci di erogare le prestazioni a discapito della salute della popolazione.

Il tetto di cristallo normativo, non solo è discriminante, ma costituisce un’aberrazione legislativa e un danno per il Paese”.

Come ha ricordato la Presidente, peraltro, il superamento della norma che limita, a tempo indeterminato, l’acquisto di prestazioni sanitarie di assistenza ambulatoriale ed ospedaliera da soggetti di diritto privato al valore della spesa consuntivata nell’anno 2011, è un’esigenza già nota al legislatore che, nel corso della pandemia e, anche, successivamente, ha più volte avvertito la necessità di derogarvi normativamente, dimostrandone così i limiti intrinseci.

La posizione dell’Aiop, dunque, è chiara: avere, oggi, dei tetti di spesa nati per ragioni emergenziali e divenuti poi strutturali vuol dire essere soggetti a una disposizione anacronistica, illogica, che solleva dubbi di legittimità costituzionale e dannosa per la tutela del diritto alla salute.

“Quanto deciso dal legislatore nel 2012 – precisa la presidente Cittadini - ha determinato un’azione di contenimento e di riduzione della spesa sanitaria, sacrificando sull’altare del concetto di “spesa aggredibile” la natura universalistica e solidale del Servizio Sanitario Nazionale.

Il permanere, oggi, di quelle scelte non ha alcuna plausibile ragione d’essere.
Si tratta di una constatazione resa ancora più valida dall’esperienza della pandemia che ci ha insegnato che la salute è un investimento alla base di ogni tipo di benessere e di progresso, umano, sociale ed economico”.

L’analisi della norma di spending review, in punto di diritto, è stata affidata al costituzionalista professor Alfonso Celotto, secondo il quale “c’è un problema di finanziamento oggi della sanità, soprattutto della componente di diritto privato, considerato che siamo ancora bloccati al budget del 2011 e quello del 2012, con il famoso taglio, ma anche il decreto legge del 2019, che lo ha in parte superato, ha riportato al budget al 2011.

Ormai c’è un tetto anacronistico rispetto al finanziamento della sanità privata.
Soprattutto dopo i due anni di Covid, quindi con tutte le esigenze di un finanziamento maggiore per garantire prestazioni migliori e far trovare un sistema sanitario più pronto, occorre intervenire su questo, anche in vista dei miglioramenti di qualità del PNRR.

La sanità privata ha mostrato di essere indispensabile al SSN, che oggi è pubblico e privato, quindi si viaggia insieme sui due binari, anche per favorire liste d’attesa e prestazioni che altrimenti non è possibile garantire”.

 

Il professor Antonio Lopes, economista, ha invece evidenziato come sia “impensabile una riduzione di risorse per SSN. È necessario, invece, assicurare una programmazione che risponda alla domanda di salute della popolazione. Per farlo è essenziale favorire una reale integrazione tra componente di diritto pubblico e di diritto privato”.

 

"Il 2020 è stato un anno particolare con la previsione di aumento delle risorse a favore della sanità che, tuttavia, non appare ancora sufficiente. L’analisi della spesa pubblica in materia sanitaria a partire dal 2007 sino alle proiezioni al 2025 fa registrare una progressiva decrescita della spesa sanitaria in rapporto al Pil: si va infatti dal 7 per cento previsto per il 2022 al 6,2 per cento previsto per il 2025. Non dobbiamo nasconderci: il livello della sanità in Italia non è adeguato.

Per raggiungere questo standard di adeguatezza, l’unica valida soluzione è la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato che, nel breve periodo, possa assicurare la stabilità di cui abbiamo bisogno. Ecco perché senza l'apporto ineliminabile della componente di diritto privato sarebbe davvero difficile garantire la tenuta del sistema sanitario. Siete parte integrante della sanità nel nostro Paese e l’esperienza del Covid ce lo ha ampiamente dimostrato.

Il cosiddetto "tetto di cristallo", quindi, può e deve essere rotto rimuovendo in primo luogo i pregiudizi ideologici che da decenni limitano l’azione politica e intervenendo razionalmente sulle previsioni del Dl 95. Serve l’impegno quotidiano di tutti, anche e soprattutto della classe politica: è il tempo del fare ". Così il sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze, Federico Freni, intervenuto da remoto al nostro convegno, dimostrando di cogliere perfettamente le istanze sollevate dalla componente di diritto privato del SSN.

La presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, sen. Annamaria Parente, ha invece evidenziato come “la pandemia ha dimostrato che il tetto di spesa introdotto dal dl 95/2012 non consente di rispondere ai bisogni di cura dei cittadini e che è necessaria una deroga per poter smaltire le lunghe liste di attesa accumulate. I tempi sono maturi – ha aggiunto la senatrice - per andare oltre la logica della deroga temporanea e arrivare ad un superamento di questo limite nel suo complesso. Solo così - ha proseguito Parente - si può arrivare ad una reale integrazione tra la componente pubblica e la componente di diritto di privato del nostro sistema sanitario, a beneficio in primis dei cittadini. Siamo in presenza di una pandemia silenziosa, legata ai ritardi diagnostici maturati a causa dell'emergenza pandemica. Abbiamo il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti che ci consentono di soddisfare questi bisogni", ha concluso.

Intervenuta anche la deputata del Partito Democratico ed ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: "La realtà oggi dice che nella maggior parte delle strutture sanitarie private ad agosto è finito il budget. Questo non è sostenibile e i tetti alla spesa vanno rivisti. È giunto il momento di affrontare una nuova fase, perché non possiamo permetterci che le leggi fatte in contesti di emergenza diventino strutturali".

Ha preso parte al panel anche l’on. Luca Rizzo Nervo, componente della Commissione Affari sociali della Camera e assessore al Welfare del Comune di Bologna, il quale si è detto “contento che Aiop abbia scelto di celebrare il suo convegno a Bologna. Qui c'è un'esperienza di co-programmazione e co-progettazione pubblica condivise tra soggetti di diritto pubblico e soggetti di diritto privato e Aiop è parte integrante del sistema pubblico. Durante la pandemia Aiop ha dato ampia disponibilità, e per il recupero delle liste d'attesa, sia diagnostiche sia operatorie, può offrire un grande contributo. Ma serve una programmazione condivisa, che individui in maniera strategica gli obiettivi comuni''.

 

In allegato la locandina del Convegno, le slide degli interventi dei professori Celotto e Lopes, l’intervento della presidente Barbara Cittadini e la lettera che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha voluto inviare alla presidente e a tutti gli Associati.

Qui potete scaricare la rassegna stampa completa relativa all'evento.

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